23 ottobre 2012

Magiche riflessioni e strani riflessi


Tempo fa scrissi a un'amica pensieri che avevo nella testa. Sono felice di condividerli anche con chi frequenta questo blog. 

"Scrivere è terapeutico, io scrivo libri e articoli, tengo corsi seminari per guarire e far crescere me stesso, lo faccio tutto il tempo, infatti una delle cose che praticamente ho capito in modo chiaro è che tutta questa storia delle relazioni e della comunicazione, in realtà serve solo a relazionarsi, comunicare, parlare e scrivere a se stessi. 

I problemi che vedo negli altri, sono miei problemi, solo che vederli negli altri mi rende più facile risolverli e capire che si tratta solo di opportunità... vedersi da fuori è molto utile... per esempio quando scrivo un libro o un articolo, dopo un po' mi fermo e poi torno a rileggere ciò che ho scritto e lo leggo come se fosse lo scritto di qualcun altro, per vedere che effetto fa, a volte faccio finta di essere mia nonna che legge ciò che scrivo, leggo dalla sua mente, altre volte da quella di mia madre, altre volte da quella di un amico... e altre volte ancora da quella di un mio insegnante o qualcuno che rispetto molto... questo mi aiuta molto a capire se ciò che scrivo è comprensibile ai più, che effetto fa, che cosa ne possono pensare gli altri... 

Mi piace anche tenere un diario in terza persona dove racconto di Giovanni, di cosa fa, di cosa gli capita, di cosa pensa, di cosa dice, di chi incontra e poi una volta al mese rileggo tutto facendo finta che sia un diario in cui racconto i sogni che faccio, e nei sogni tutte le persone sono tue proiezioni, e i sogni ti fanno capire metaforicamente che cosa ti gira nella testa, nei pensieri... ho così tante parti dentro di me, sono tanto saggio e un vero sciocco, sono così altruista e anche un egoista... la differenza fra me e uno schizzato è che però passo da un personaggio all'altro in maniera fluida, altrimenti sembrerei Gollum del signore degli anelli, e poi soprattutto se faccio parlare tutte le voci insieme nella testa, non capisco più niente, e il rumore di sottofondo è talmente alto che non ascolto quello che mi dicono gli altri, né quello che leggo perché ogni voce vuole dire la sua a riguardo, contemporaneamente... Figurati se parlassero tutte insieme, diventerebbe un casino farsi capire, perché gli altri poi perdono il filo del discorso, non capiscono da dove sono partito, dove sono arrivato e dove voglio andare a parare... 

Certo a volte io scrivo deliberatamente in maniera ipnotica, e dico al lettore di sentire nella testa quello che legge con una voce calda... l e n t a... e  p r o f o n d a... così si lascia cullare dalle mie storielle e dai miei ragionamenti, fa più caso al suo respiro... all'aria che entra... ed esce... a ciò che tocca col corpo... che è a contatto con la pelle... al sapore che sente in bocca... all'odore che c'è nell'aria... così va lentamente... inesorabilmente... d o l c e m e n t e.... in trance... sempre più nel profondo... così so che quello che stai leggendo mette tanti semi nei tuoi pensieri, nella tua mente, nei tuoi percorsi neurologici... e anche se all'inizio non si capisce l'effetto che fa quello che scrivo... poi arriva un giorno, a volte molto presto, a volte poco dopo, in cui gli effetti si vedono chiaramente nella vita... 

Se ci ragiono, so che a una parte di me se muoiono 10000 bambini ogni ora, non gliene frega una mazza... quello che è interessante per me è che se un bambino che non sa cosa mangerà a cena è in grado di sorridere e distruggere qualsiasi preoccupazione al riguardo del domani, credo che valga la pena capire come fa... Ma come, io sono tanto intelligente faccio mille ragionamenti, e poi uno che magari non sa nemmeno leggere, vive in una baracca e non possiede nulla è in grado di essere più felice di me? Di me che leggo, studio, rifletto, penso? Com'è possibile? la mia conclusione è che se mi capita di essere triste dipende veramente poco da ciò che mi accade, più facilmente dipende da cosa ne faccio nella mia mente, nei miei pensieri, nelle mie immagini, nel colore che do loro, nella dimensione che hanno, nella posizione in cui si trovano nella mia mente... nelle cose che mi dico a riguardo di ciò che mi accade, nel suono, nel ritmo e nel timbro della voce che uso per raccontarmi e commentare le mie azioni, le situazioni che vivo, gli eventi della giornata... 

Poi certo, la mia felicità dipende dal fatto che sono in salute e ho una buona chimica nel cervello, perché è quella che mi dà le sensazioni che ho nel corpo e mi fa ragionare molto bene, o vedere tutto scuro, brutto e distorto... ecco perché cerco di andare a dormire a un orario decente, respiro un sacco, faccio ginnastica, mangio il giusto e parecchia frutta, perché altrimenti sono pieno di tossine, stanco e spossato, e il cervello produce una chimica controproducente e io mi rappresento la mia vita buia, grigia, noiosa e piena di problemi, anzichè vedere opportunità che nascondono immensi doni... perché le parole che uso per descrivere quello che vivo, le persone che mi circondano, e me stesso creano la mia realtà, cioè mi danno immagini e sensazioni nel corpo e nella mente... Bateson che è un antropologo dice: "la mente, mente monumentalmente, tenendoti lontano dal momento presente"... mah... sono d'accordo abbastanza, più che altro credo che, non dico che tutto quello che credi sia in un qualche modo falso, dico solo che quello che credi vero, diventa vero per te... in tanti periodi credevo che le persone fossero stronze e mi evitassero, e che non contassi molto per loro... il fatto è che se sei pesante, e fai sentire loro che ne hai bisogno... loro hanno un'immagine di te che è quella di una piovra che si avvinghia e si nutre... non di un amico che ha piacere a passare del tempo con te... 
Quell'immagine è necessario che cambi prima dentro di me... che immagine di me stesso avrei se fossi solare, brillante, spiritoso e simpatico...?"

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