Fra i tanti studiosi della mente passati su questo pianeta, la mia mente si ricorda spesso Milton Erickson. Soffrì di molti disturbi e malattie fra cui sordità tonale, dislessia, daltonismo, allergie e fu affetto per due volte da poliomielite. Pare che quest'ultima fu per molti versi una fortuna, dovendo stare immobile e quasi incapace di comunicare, passava le giornate studiando gli altri, l'ambiente e le interazioni. Grazie allo sviluppo di questa capacità di osservazione, divenne uno dei più grandi terapeuti del nostro tempo.
Fu uno psichiatra, approfondì la psicanalisi e il suo contributo fu quello di creare la cosiddetta ipnosi ericksoniana, una forma di linguaggio e comunicazione che permette di parlare con l'inconscio del paziente, non a caso è uno dei teorici della psicoterapia breve.
Alcuni lo definiscono lo "Sciamano di Phoenix", città in cui morì, per i risultati quasi "magici" che era in grado di ottenere con i pazienti.
Stavo pensando... quale insegnamento si può trarre dalla sua storia?
E' che non so l'inglese...
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