29 marzo 2013

La Signora "Italia" e la seduta di terapia familiare

Tempo fa ho incontrato un amico terapeuta sistemico-familiare, e mi ha raccontanto della signora Italia, che si è presentata da lui per una consulenza. "È un caso particolarmente interessante.
È arrivata insieme ai due figli, Gaia e Pietro, dicendo che non sapeva più che fare." Io, curioso, gli ho chiesto di raccontarmi.


"Questa caso lo devi proprio ascoltare... così mi dici cosa ne pensi...
Dunque, lei era parecchio preoccupata e così anche i due figli di diciotto e venticinque anni. La situazione, a quanto mi ha detto, sembrerebbe questa. Praticamente il marito si ritrova all'interno di un grande litigio familiare. Il padre, nonno Giorgio, sta per andare in pensione e deve decidere a chi lasciare il suo posto all'interno della grande attività di famiglia. È un momento delicato, perché l'impresa familiare è piena di debiti. I fornitori e creditori se ne stanno tutti lì ad osservare in che modo si "rinnoverà" il consiglio di amministrazione.
Nonno Giorgio ha quattro figli: lo zio Silvio, che pare un tipo poco raccomandabile. Sai quelle persone che non si capisce mai bene che lavoro facciano? Ecco... è un uomo di settantasette anni che prima faceva il cantante sulle barche da crociera, e poi, tutto d'un tratto, negli anni '70, ha costruito palazzine, ma non si sa bene con che soldi... qualcuno dice con l'aiuto economico di bande di malviventi del Sud... poi si è dedicato all'editoria e alla tv... ed è pieno di processi in corso, e ha pure una condanna in primo grado per frode fiscale... la sua figura è macchiata da scandali riguardanti la prostituzione... sai... per via di una minorenne marocchina..."

Caspita! Ho esclamato...

"Poi c'è lo zio Pierluigi, che è circondato da collaboratori che hanno strizzato l'occhio per anni allo zio Silvio, anche se molti in famiglia chiedevano che fosse allontanato. Pare che il figliastro Matteo, più giovane e brillante, possa prendere il suo posto, e voglia mantenere buoni rapporti con lo zio Silvio, tanto che il suo principale consulente, cioè colui che cura la sua immagine, è un certo signor Gori, che tanto successo ha avuto importando nelle aziende dello zio Silvio format "geniali" come il "Fratello Grande". Matteo, tempo fa, è stato a cena dallo zio Silvio, e ora pare voglia passare un'altra serata con i suoi "Amici" a casa di una tale signora Maria. 
Poi c'è lo zio Beppe che "è sempre stato uno che alza la voce, dice parolacce, è molto scurrile e non ha peli sulla lingua." Per anni non si è occupato direttamente degli affari familiari, viaggiava, faceva il comico e, durante gli spettacoli, prendeva in giro e insultava tutto il resto della famiglia. Poi ha conosciuto un tipo strampalato, un capellone, un certo Gianroberto, che gli ha messo in testa di informatizzare tutto e di importare un uso massiccio di internet all'interno dell'impresa famigliare. 


Ora lo zio Silvio vuole che il nonno Giorgio gli ceda il suo posto, o lo ceda ad un suo amico, in cambio dice che collaborerà con lo zio Pierluigi. Italia mi racconta che "lo zio Pierluigi è riuscito a piazzare in due punti chiave dell'azienda Laura e Piero, che sembrano due persone per bene, e che si sono offerti di essere pagati molto meno per il loro lavoro, vista la situazione difficile. Pare che Piero piaccia anche allo zio Silvio, anche perché Piero era un giudice amico di Marcello, il braccio destro di zio Silvio, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Marcello parla bene di Piero e dice che "Giocava nella mia squadra di calcio. Era bravo, giocava tecnicamente bene. Non gli piaceva sporcarsi di fango. Era sempre pulito e pettinato". Inoltre Piero in passato aveva proposto di dare un premio allo zio Silvio per la lotta portata avanti contro la delinquenza.
Lo zio Pierluigi dice di non voler collaborare con lo zio Silvio, e ha continuato a chiedere allo zio Beppe di appoggiarlo in una nuova amministrazione, "altrimenti si rischia che lo zio Silvio riesca a controllare tutto". Ma lo zio Beppe gli ride in faccia, e sgrida alcuni collaboratori che cedono alle avances di Pierluigi, e vuole che in consiglio di amministrazione entrino i suoi ragazzi. Pierluigi e Silvio dicono che Beppe è un desposta, e che i suoi ragazzi sono troppo giovani, inesperti e incompetenti. I ragazzi dello zio Beppe dicono allo zio Pierluigi che non si fidano di lui, perché lui e lo zio Silvio hanno amministrato per vent'anni l'impresa, e che la colpa del fallimento è loro. Lo zio Beppe vuole che vengano presi provvedimenti anche senza un presidente: dice che si può cacciare lo zio Silvio e renderlo ineleggibile (perché il regolamento proibiva già prima una sua presenza nell'amministrazione dell'impresa familiare, ma come ha detto in consiglio anni fa, il collega di Pierluigi, cioé il signor Luciano "abbiamo permesso l'eleggibilità di Silvio, lo sa anche Marcello"), vuole cambiare la norma che riguarda l'elezione del presidente e degli amministratori, e vuole togliere i rimborsi annuali alle famiglie dello zio Silvio e dello zio Pierluigi. I ragazzi di Beppe chiedono a Pierluigi di farsi da parte e di proporre come presidente del consiglio d' amministrazione qualcuno che non sia imparentato né con lui né con Silvio."

A questo punto gli ho chiesto che ruolo ha il marito in tutta questa faccenda.

"Il marito... per anni non si è interessato e ha lasciato che fossero Silvio e Pierluigi e il loro entourage ad occuparsi dell'impresa di familia... non è abituato a prendere decisioni... a prendersi la responsabilità di quello che accade... spesso non presenziava nemmeno alle votazioni... non sa cosa significhi aver potere decisionale, gli è sempre stato detto quello che doveva fare, o come doveva pensarla..."

Cominciavo ad incuriosirmi sempre di più... volevo sapere chi fosse il marito e come aveva agito il mio amico terapeuta in una situazione del genere.

"Mah... guarda... sai che alle soluzioni bisogna arrivarci spontaneamente. Non potevo certo dire alla signora Italia e ai due figli come comportarsi."

Così per curiosità gli ho chiesto chi fosse il marito.

"Il marito è il signor Popolo e ho chiesto alla signora Italia "Signora Italia, lei cosa desidera per lei, suo marito ed i suoi figli?"



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